Automobili Ferrucio Lamborghini, la Nascita di un Mito Automobilistico

Automobili Ferrucio Lamborghini, la Nascita di un Mito Automobilistico

“Sai guidare un trattore ma non saprai mai guidare una Ferrari. Se la Ferrari non mi avesse fatto questa meschinità un giorno in cui mi lamentavo per l’ennesima volta di problemi irrisolvibili alla frizione sulla mia Ferrari, forse non avrei mai costruito le mie Lamborghini”

A pronunciare queste parole nel 1983 durante un’intervista alla rivista “Automobiles Classique” è Ferruccio Lamborghini nato sotto il segno del toro a Renazzo da Cento, campagna emiliana, sabato 28 aprile 1916. Del suo segno zodiacale il “ragazzone” emiliano ne riprende la fisicità possente ed il carattere fumantino oltre a farne lo stemma della sua futura azienda di automobili. Nell’Italia della ricostruzione post-bellica Ferruccio Lamborghini avvia la sua prima attività di commercio di attrezzi ginnici e coltiva le sue passioni automobilistiche; alla Mille Miglia del 1948 viene iscritta la Fiat Topolino 500 numero 427 della squadra Lamborghini/Baglioni, la "Topolino/Lamborghini" ha il motore con cilindrata aumentata a 750cm³, testata modificata in “Testa d’Oro”, peso ridotto e carrozzeria cabriolet ma non saranno sufficienti per tagliare il traguardo e sarà costretta al ritiro; Lamborghini dovrà assistere come spettatore alla prima storica vittoria Ferrari in una competizione automobilistica, la Ferrari n. 166 di Biondetti è, infatti, la vincitrice della Targa Florio del 1948. Gli interessi di Lamborghini già in quegli anni si erano, però, rivolti verso la produzione di  macchine agricole e la “Lamborghini Trattori” nel giro di pochi anni è diventa il terzo produttore italiano di trattori agricoli dopo Fiat e Ferguson con una capacità produttiva di 15 trattori al giorno. La forza dell’azienda emiliana deriva dalla tecnica costruttiva utilizzata, all’avanguardia per i tempi, dalla qualità dei materiali e rifiniture superiori alla concorrenza e particolare attenzione alle esigenze dei clienti, esigenze che ben conosceva Ferruccio Lamborghini; nel 1962 alla Fiera campionaria di Verona Lamborghini sbaraglia la concorrenza proponendo la garanzia integrale di due anni per i propri prodotti, garanzia che nessun altro produttore di trattori agricoli offriva. Nel 1960 ed in pieno boom economico viene fondata la “Lamborghini Bruciatori” che in poco tempo produce circa 100 radiatori da riscaldamento o raffreddamento al giorno e dove i principi sono gli stessi dell’azienda dei trattori, tecnica costruttiva avanzata, qualità dei materiali superiore alla concorrenza e particolare attenzione verso il cliente; se gli addetti in fabbrica sono circa 150 la rete assistenza è invece composta da circa 2000 tecnici manutentori. Nella testa di Ferruccio Lamborghini resta però da realizzare ancora il sogno di una vita, costruire una propria automobile; dopo aver acquistato a Sant’Agata Bolognese un terreno di 90.000 m², crea una squadra composta dal genio “ribelle” di Giotto Bizzarrini, dagli astri nascenti dell’ingegneria automobilistica, Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani, dall’ Ing. Franco Scaglione, altri due tecnici tedeschi ed un giapponese, investe di tasca propria 500.000.000 di lire* e realizza il sogno di una vita, nel 1963 fonda la “Automobili Ferruccio Lamborghini S.a.s.”. Che sia stato per provocazione, che sia stata una ripicca o la realizzazione del sogno di una vita, ciò che è stato realizzato il 1° ottobre 1963 alla presentazione della Lamborghini 350GTV ha scritto la storia delle automobili sportive di lusso; l’azienda automobilistica di Sant’Agata Bolognese ha, infatti, apertamente sfidato la Ferrari dichiarandosi sua diretta concorrente non in gare automobilistiche vietate, peraltro, da Lamborghini, bensì sul “campo di battaglia” più favorevole alla Ferrari, quello dei motori V12.

* Fonte Auto-Italiana 1965

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